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Il massaggio è sicuramente la più antica arte terapeutica del mondo... usare le mani per guarire è una forma di cura le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Oggi abbiamo una concezione del massaggio che è essenzialmente legata al rilassamento, ad un passatempo piacevole e nulla più; in realtà esso può assolvere a diverse funzioni, tutte da scoprire.

Spesso praticato dopo interventi chirurgici per ridurre eventuali edemi, ma anche per contrastare il ristagno dei liquidi, agisce beneficamente sui linfonodi ed è ideale per trattare zone circoscritte. Si tratta di uno sfioramento che viene praticato in prossimità delle zone linfatiche (vasi e ghiandole): funziona benissimo sia come massaggio estetico anti-cellulite, sia come massaggio terapeutico per migliorare la circolazione e prevenire i gonfiori. 
Per dare risultati ancora migliori può essere integrato con massaggi pressori, stretching o trattamenti galvanoterapici.
 

Il massaggio miofasciale più di ogni altra tecnica deve rispettare la forma e la disposizione anatomica dei muscoli e delle inserzioni.
Le manualità del massaggio miofasciale possono essere raggruppate in tre tecniche principali:
1) Scivolamento con pressioni di carico leggere eseguito con le mani e le dita raccolte a coppa;
2) Scivolamento con pressioni di carico maggiori eseguito con l'avambraccio;
3) Scivolamento con pressioni di carico più forti e mirate eseguite con il gomito. Obiettivo del massaggio miofasciale è agire sulla fascia alta per ottenere una distensione neuromuscolare, una riorganizzazione del tono, una riattivazione del circolo, una fluidificazione nei rapporti fra strati adiacenti, una riorganizzazione dello schema corporeo.